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EMBECCIO

Da Dubbo dipende la zona di Embeccio, dov'è una vivacissima comunità parrocchiale. Si deve a questa comunità l'inizio dell'evangelizzazione di alcuni villaggi del Dawro Konta, la zona oltre il fiume Omo, ancora quasi completamente legata alla religione tribale.

La nuova grande chiesa

La comunità cristiano-cattolica di Embeccio ad un'analisi più precisa risulta di 1700 fedeli cattolici "con frequenza regolare" e di "un numero imprecisato, forse anche battezzati nella nostra chiesa o semplicemente simpatizzanti, che non vi appartiene più di fatto". Nel suo circondario, per facilitare la preghiera, l'insegnamento infrasettimanale, esistono sette cappelle sussidiarie, tutte in paglia e legno (tukul), con terra attorno, e tutte assistite da un catechista.

 

La chiesa di Embeccio

La chiesa di Embeccio da molti anni gode di una certa indipendenza; ha propri registri, propri catechisti e comitati, ma solo nel 2000 verrà dichiarata parrocchia. Tuttavia la cosa di cui aveva particolarmente bisogno era un nuovo edificio sacro, per rispondere adeguatamente (non bastava più il salone) alle esigenze liturgiche, pastorali-catechisti-che della comunità, che tra l'altro aveva nel suo ambito vari gruppi neocatecumenali.

Il 1996 è l'anno della progettazione e dei permessi; il 16 ottobre del 1997 l'avvio dei lavori. "Un'opera architettonicamente interessante, perché parte da un'esperienza particolare di parrocchia cc comunità di comunità. Al corpo centrale quadrangolare, che valori la comunità riunita per la celebrazione del banchetto eucaristico e rilevanza ai segni liturgici del battistero, della mensa, dell'ambon della sede del presidente, si uniscono altre quattro sale per le celet zioni infrasettimanali di piccole comunità. Un portico di quaranta colonne, il tutto lavorato in pietra finemente scalpellata, da solennità e spazio d'incontro al complesso".

Il costo dell'opera non è altissimo, ma sempre rilevante; per il 50% è sostenuto dai cappuccini delle Marche e "il resto dalle donazioni di amici e parenti". Sul posto c'è da ricordare l'aiuto del Vescovo e, nel loro piccolo, dei molti parrocchiani. "C'è chi ha venduto mucche e pecore per contribuire. Questo è importante perché la nuova chiesa deve essere sentita dalle persone come la loro chiesa, non come la chiesa costruita dagli stranieri". "Bisogna precisare che quando si tratta di scavare le fondamenta, i cristiani della parrocchia prestano la loro opera gratuitamente a turno, per questa prima parte dell'impresa".

Nel 1999, dopo due anni di lavoro, la nuova chiesa cominciava a rivelare la sua consistenza. "Le possenti gradinate che conducono all'entrata principale e circondano tutta la costruzione" facevano già prevedere l'imponenza che la realizzazione avrebbe preso. La chiesa di Embeccio se non sarà la più grande del Wolayta, sarà sempre la più suggestiva e la più funzionale.