SOCIETA' NATURALISTICA SPELEOLOGICA MAREMMANA

La Società Naturalistica Speleologica Maremmana venne fondata nel 1960 da Giuseppe Guerrini, una figura importante nel tessuto culturale della provincia di Grosseto, con lo scopo di compiere ricerche nei campi della geologia, della speleologia, della paleontologia e dell’archeologia nel territorio grossetano.  Dal 1989 è subentrato alla sua presidenza Carlo Cavanna che ha fatto crescere l’associazione aprendo altri campi di ricerca e di studio come la Scuola Provinciale di Speleologia e concentrando molte attenzione nel campo della ricerca preistorica.

In questo filone di ricerca si è inserita l’avventura Etiopia.

Dopo una segnalazione di un gruppo di follonichesi circa la presenza di incisioni rupestri vicino ad un villaggio dell’Etiopia meridionale, venne organizzata una spedizione per documentarne la consistenza. Grazie al sostegno del Comune e del Sindaco Loriano Valentini fu possibile nel 1995 partecipare con 5 studiosi alla documentazione di un grande riparo ricco di bellissime e importanti incisioni: questo sito prenderà il nome di Harurona Cave, vicino al villaggio di Gesuba della zona di Offa.

Il successivo studio venne presentato al Congresso mondiale di Rock Art suscitando molto interesse.

Data la presenza di materiale archeologico nel deposito sottostante al riparo venne richiesta l’autorizzazione a poter compiere uno scavo archeologico. Nel 2002 fu possibile organizzare una seconda spedizione sostenuta questa volta del Ministero degli Affari Esteri nell’ambito della Promozione e Cooperazione Culturale. I risultati si evidenziano nella datazione al Radiocarbonio che ha datato alcuni reperti ad oltre 12.000 anni or sono.

Da allora si sono succedute spedizioni annuali con scopi ricognitivi e si è concentrata l’attenzione anche su aspetti etnologici e antropologici.

Nel 2003 e nel 2004 una grande ricognizione nel territorio del Wolayta ha permesso di documentare numerosi siti preistorici con incisioni rupestri e stele falliche.

Nel 2004 è stato pubblicato il libro “Wolayta. Una regione dell’Etiopia. Studi e ricerche 1995-2004”.

Numerosissime le Mostre e conferenze tenute in Italia, spesso con la presenza degli Ambasciatori d’Etiopia, e quelle tenute annualmente presso l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba.

Nel 2005 la spedizione ha avuto come scopo quello di documentare alcuni mestieri molto primitivi che sono inevitabilmente destinati a scomparire a breve: il vasaio, il conciatore di pelli, il fabbro, il falegname, etc.

Nel 2006 dopo una sosta nel territorio di Soddo si è proseguito verso sud raggiungendo Konso e poi Yavelo dove grazie a d una segnalazione è stato possibile documentare un riparo ricco di belle pitture rupestri.

Il 2007 è stato dedicato allo studio antropologico di una popolazione denominata "Manjia" della quale ancora si conosce poco sulla sua origine.

Nel 2008 una escursione a Luglio ha portato ad accompagnare un gruppo di studenti a visitare alcune aree del Wolayta contattando le popolazioni. E' iniziato un progetto di aiuti umanitari rivolti alla tribù dei Manjia.

Sempre nel 2008 a novembre il programma è stato quello di una ricognizione nella zona di Harar alla ricerca di siti preistorici con pitture rupestri. Numerose le nuove segnalazioni.

Nel 2009 a Luglio progetto di aiuti alla tribù dei Manjia quale collaborazione alla Misericordia di Roccatederighi. Costruzione di una nuova strada per il loro villaggio, costruzione di un deposito per l'acqua potabile con caaptazione della sorgente e conduttura.

A novembre 2009 consueta esplorazione nella regione dell'Oromia, Harar, alla ricerca di nuovi sti con pitture rupestri. Su invito del Ministro delle Cultura del Somaliland il gruppo si avventura fino ad Hargheisa, capitale del Somaliland, e riesce a visitare LAS GEEL, fra le pitture rupestri più belle del mondo.

Il 2010 è ancora dedicato alle ricerche di Novembre nella regione dell'Oromia. Numerosissime le nuove documentazioni relative a siti preistorici con pitture.

L'anno 2011 viene dedicato all'allestimento di un Museo Etnografico nella città di Soddo (Wolayta). Da anni l'associazione aveva raccolto attrezzi agricoli e strumenti degli artigiani di vari lavori che stanno ormai scomparendo. Gli è stato dedicato uno spazio nella Girls School della Missione cattolica e qui è stato allestito il museo.

Nel settembre 2012 inizia un progetto di Cooperazione Internazionale con l'intento di costruire un invaso per raccogliere le acque piovane e utilizzarle per uso irriguo.

Nel novembre 2012 viene svolto il Primo Corso di Speleologia in Etiopia seguito poi dalle esplorazioni nella regione dell'Oromia con ben otto nuovi siti con pitture rupestri inediti. Nel 2013 le ricerche si rivolgono alle pitture rupestri del Nord Etiopia con la documentazione di otto siti alcuni dei quali inediti. Si completa l'invaso e nel giugno 2013 si partecipa alle inaugurazioni.

Nel 2014 si avvia un progetto per la prevenzione dalla malaria e per l'igiene materno infantile da svolgere nel territorio di Soddo. Nel novembre dello stesso anno si svolge una progetto di documentazione etnologica sulla cucina tradizionale del sud Etiopia.

 

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